Qualche tempo fa ti ho raccontato tutto quello che devi sapere sull’Inbound Marketing (te lo sei perso? Clicca qui!). Oggi ti spiego il suo opposto: hai mai sentito parlare diOutbound Marketing?

In linea generale, consideralo l’insieme di tutte quelle tecniche di marketing più tradizionali, quelle con cui siamo cresciuti. Senza dubbio ti è capitato di guardare un film su Canale 5 e ti sei ritrovato a sbuffare, più e più volte, quando ogni venti minuti veniva interrotto dalla pubblicità. Proprio sul più bello. Ecco: quello era Outbound Marketing!

Ma conviene approfondire l’argomento con un articolo completo ed esplicativo, quindi… Cominciamo subito a fare un po’ di chiarezza: cos’è l’Outbound Marketing?

Outbound Marketing: definizione e caratteristiche

L’Outbound Marketing è il marketing “tradizionale”, come ti ho anticipato: si tratta di tutte quelle strategie che cercano di catturare l’attenzione creando un’interruzione nelle attività del cliente.

La comunicazione dell’Outbound Marketing è completamente focalizzata sulla promozione del Brand e dei suoi prodotti, in contrapposizione con l’Inbound, che si focalizza invece sul cliente finale. I messaggi, infatti, sono sempre generalizzati e monodirezionali, dall’azienda verso il cliente.

Questo tipo di strategia è definito push, perché letteralmente “spinge” il messaggio pubblicitario verso l’utente finale, interrompendo ciò che sta facendo e senza che lui abbia espresso il suo consenso. Un po’ fastidioso, hai ragione a pensarlo!

Alcuni esempi di mezzi di comunicazione sono quindi gli spot televisivi, quelli che interrompono la partita di calcio, o le pubblicità che si “intromettono” ogni volta che entri su un sito Internet o su un video di YouTube. Per questo viene anche chiamato“interruption marketing”.

I canali dell’Outbound Marketing

L’Outbound Marketing ha l’obiettivo di raggiungere quanti più destinatari possibili, e per farlo sfrutta quei canali che hanno un pubblico di riferimento molto ampio.

Sebbene sia una tipologia di marketing tradizionale e di lunga data, ai canali più classici si sono aggiunti anche quelli legati al mondo di Internet, seguendo le nuove abitudini di consumo. Ecco perché i principali canali sono:

  • La televisione
  • La radio
  • I giornali
  • Le e-mail
  • Le attività di telemarketing
  • I pop-up nei siti Internet
  • Il volantinaggio
  • Le vendite porta a porta.

Dato che questi messaggi si introducono nella vita del consumatore senza bussare, per essere efficaci devono essere d’impatto e chiari: non ti sono simpatici, lo so… ma se pensati a dovere, possono essere davvero efficaci!

Solitamente hanno una vita molto breve prima che il destinatario cambi canale, cestini la mail o chiuda il pop-up: ecco perché devono essere ben strutturati e acchiappare l’attenzione prima che ciò accada.

Outbound Marketing: perché sfruttarne le strategie?

Sono certa che leggendo queste righe avrai iniziato a farti un’idea di quali siano i principali svantaggi e vantaggi di questa tecnica di marketing.

Svantaggi

Prima di tutto, abbiamo capito che la comunicazione outbound è per sua natura aggressiva e intrusiva. I messaggi arrivano al cliente nei momenti più disparati e il rischio è quello di infastidirlo o di trovarlo non disponibile a prestare attenzione: queste situazioni minano o annullano l’efficacia della comunicazione.

Inoltre, in un’epoca digitale in cui siamo sottoposti a una quantità elevata di messaggi push, il cliente vive un sovraccarico di informazioni che si traduce nell’impossibilità di memorizzarle ed elaborarle tutte. Ed ecco il secondo rischio: la possibilità che il tuo messaggio passi inosservato.

Queste problematiche sono tutte superate grazie all’Inbound Marketing, che invece comunica attraverso messaggi personalizzati per i quali il consumatore ha espresso consenso ed interesse.

Vantaggi

Ma quindi, ti chiederai… perché fare Outbound Marketing, se la comunicazione inbound è di gran lunga più accettata e piacevole?

Sorpresa: l’Outbound Marketing è decisamente efficace per fare lead generation!

Oggi come non mai, la creazione di valore per il cliente passa per la relazione che egli instaura con il Brand… e come tutte le relazioni che nel lungo periodo hanno bisogno di cura, dedizione e rispetto – l’inbound marketing -, per poter nascere hanno bisogno di una scintilla.

Serve un trait d’union che unisca le due parti.

E qui entra in gioco l’Outbound Marketing, che è in grado di comunicare con un target di riferimento molto ampio creando l’occasione di conoscenza e stabilendo un primo contatto con i potenziali nuovi clienti. Di conseguenza, gioca anche un ruolo importante nel rafforzamento della Brand Awareness!

Anche a livello logistico, questa strategia di marketing presenta dei vantaggi: trattandosi di messaggi generalizzati, necessitano di una profilazione del target molto meno dettagliata e precisa e richiedono minor tempo nella preparazione. Caratteristiche fondamentali quando hai poco tempo a disposizione, convieni?

In conclusione, Outbound e Inbound marketing non si escludono a vicenda, anzi: vanno utilizzate in maniera coerente tra loro, ognuno con i propri obiettivi e focus, per ottenere ottimi risultati.

E tu, hai mai attuato strategie di Outbound Marketing?

“Se hai più soldi che cervello, puoi concentrarti sull’outbound marketing. Se hai più cervello che soldi, concentrati sull’inbound marketing.”.
Guy Kawasaki

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