Caro imprenditore, We Are Social ci sottopone un altro report da analizzare con la massima attenzione: Star BRAND, la tua supereroina del Marketing, non può non raccontarti tutte le novità di settore, specialmente se si tratta di trend!

L’analisi “Next Gen Influence” fa riferimento al mondo dell’Influencer Marketing, universo cambiato non poco nell’ultimo decennio e ancora in continua evoluzione. Sono mutati i temi trattati, il tono di voce della narrazione, fino agli aspetti legali (e se hai seguito il Pandoro-gate… conosci il motivo!).

Prima di svelarti nel dettaglio ciascuno dei trend in atto, procedo con una panoramica: contestualizziamo!

Influencer Marketing: una panoramica

Il settore sta certamente crescendo (+17% di investimenti negli influencer) e si presenta sempre più dinamico e sfaccettato, in cui non è cambiata solo la dimensione economica ma anche, e soprattutto, quella culturale e valoriale. L’esigenza di essere sempre online sta modificando il modus operandi dei creator e la fruizione dei loro contenuti.

Non sono pochi, infatti, gli influencer che stanno sperimentando il recente fenomeno del burnout, fra chi si ritira dalla carriera e pubblici che analizzano sempre più criticamente i contenuti online, colpa anche della crisi del costo della vita, per la quale, per le persone “normali”, sognare diventa più difficile.

Stiamo assistendo quindi sempre di più al fenomeno del “deinfluencing” iniziato lo scorso anno, in cui i creator hanno cominciato ad adattare i contenuti (rendendoli più autentici), oltre a dover fare i conti con cambiamenti di natura economica e legale, in termini di collaborazione brand-influencer.

Dunque: chi detiene il controllo, il Brand? Il creator? Meglio autenticità o efficacia? Quale strada prendere?

Scopriamolo analizzando i 5 macro-trend in fase di sviluppo, utili alle marche per orientarsi in questo contesto in continua evoluzione. Ecco le caratteristiche della nuova generazione di influencer!

Influencer Marketing: le caratteristiche della nuova generazione di creator

1. DIRITTO DI REINVENTARSI

I creator stanno preferendo il racconto della propria evoluzione sotto diversi punti di vista, utilizzando un approccio più spontaneo. Questo perché il cambiamento personale (una maternità, l’inizio di carriera…) sta diventando uno strumento narrativo estremamente potente, in grado di veicolare efficacemente un concetto di autenticità più sfumato. Il pubblico si è abituato a vedere le persone cambiare, diversamente da qualche anno fa, in cui il modello ideale dell’influencer era avere un personal brand immutabile. Oggi è importante essere camaleontici e trovare un equilibrio fra l’evolversi e il mantenere il legame con i fan più affezionati.

Da cosa nasce la tendenza:

  • Nostalgia: la crescita negli anni dell’influencer marketing ha sottolineato l’evoluzione dei primi creator a cui le persone si sono affezionati.
  • Cultura inclusiva: non solo in termini di età, per non emarginare le persone in base alla data di nascita, ma ancora più generica, per dare l’opportunità a chiunque di esprimersi ed essere rilevante.

Cosa significa per i Brand?

Per le marche più lungimiranti, questa capacità di reinventarsi diventa un’opportunità per facilitare relazioni più durature. Ecco cosa fare:

  • Supporto a lungo termine: sostenere l’influencer in ogni fase della sua vita.
  • Adattarsi ai cambiamenti del pubblico: collaborare con influencer che stanno intraprendendo percorsi simili può rivelarsi un grande vantaggio.

2. REALISMO ACCESSIBILE

Stop a modelli aspirazionali impossibili: oggi i creator e i Brand si trovano a promuovere stili di vita raggiungibili e realistici, nonostante il contenuto “da sogno” sia da sempre stato uno dei pilastri dell’Influencer Marketing. L’aspirazione deve quindi sì evolversi, ma rimanere credibile, soprattutto considerando l’aumento del costo della vita, le difficoltà nelle relazioni romantiche e la preoccupazione per il cambiamento climatico. Le persone vogliono stabilità e non lusso, quindi gli influencer che mostrano “la bella vita” devono fare un passo indietro e rivalutare il proprio piano editoriale: meno glamour, più calma.

Da cosa nasce la tendenza:

  • Senso di incertezza generale: l’instabilità in più aree della vita (economia, guerra, cambiamento climatico…)
  • Demistificazione di influencer e celebrità: maggiore critica nei confronti di quelle star che sembrano vivere “fuori dal mondo reale”.

Cosa significa per i Brand?

Il clima economico attuale spinge i Brand a rivalutare attentamente il posizionamento e la promozione dei loro prodotti.

  • Sogni raggiungibili: collaborare con creator la cui visione della “bella vita” sia più accessibile e genuina.
  • Stili di vita rilassati: attivare sinergie con personaggi che promuovono versioni “soft” di passatempi, hobby, passioni.

3. ALLEATI INFLUENTI

Ultimamente sono molti i creator che si impegnano a sostenere cause socialmente utili, ma parallelamente si sviluppa sempre più attenzione affinché questa filantropia non venga usata solo per guadagnare visibilità online. Ti ho accennato al Pandoro-gate a inizio articolo, ricordi? Ecco cosa intendevo!
Il pubblico vuole trasparenza da parte dei creator e vuole condividere con loro valori reali, evitando moralismi di facciata ma anzi, contribuendo onestamente e concretamente al cambiamento che serve nel mondo.

Da cosa nasce la tendenza:

  • Dalla crescente intolleranza verso chi non opera in buona fede: aumenta la consapevolezza e l’informazione e aumenta la capacità di riconoscere e denunciare chi tenta di approfittare di una community a proprio vantaggio.
  • Dai progressi fatti nella rappresentazione: spazi online e community più progressiste vedono la diversità non più come “il bel gesto”, ma come una rappresentazione necessaria della realtà.

Cosa significa per i Brand?

  • Agire, non rappresentare: azioni il più possibili concrete, etiche e orientate al benessere dell’individuo.
  • Collaborazioni solidali: sinergie più ampie con altre marche possono fare la differenza.
  • Supporto a 360 gradi: collaborazioni con minoranze protratte nel tempo, a dimostrare il proprio impegno anche dopo la campagna di comunicazione e fuori dalla visibilità mediatica.

4. CREATIVITÀ AUTENTICA

Per un Brand, collaborare con un creator significa arrivare al pubblico in maniera creativa e rilevante. Ma… da un lato, la pubblicità che interrompe la fruizione diventa fastidiosa, dall’altra, essendo la creazione di contenuti accessibile a tutti, l’attenzione del pubblico diventa limitata e cresce la competizione. Qui la creatività gioca un ruolo fondamentale, perché diventa ancora più difficile per una marca essere interessante come il creator, senza perdere la sua identità di marca.
Oggi si richiede alle marche di essere eticamente e creativamente impeccabili, e trovare un equilibrio è molto complicato: per questo si affidano all’autenticità dei creator, la cui efficacia è massima quando arriva da un individuo, ma si riduce se deriva dalle aziende.

Da cosa nasce la tendenza:

  • Dinamiche delle piattaforme: TikTok ha dato voce a creator di nicchia, ora mainstream, e di conseguenza gli utenti sono più interessati a determinati contenuti, specifici e mirati.
  • Ostilità verso la pubblicità: l’attenzione per i social è già di per sé diminuita, ancor più se la fruizione viene disturbata da contenuti pubblicitari.

Cosa significa per i Brand?

Collaborare con i creator diventa per le aziende un’opportunità da sfruttare per accedere a creatività nuove, concedendosi anche di sfruttare la loro conoscenza del settore, dei linguaggi e delle dinamiche social.

  • Partner audaci: i creator possono dare rilievo ad aspetti irriverenti di un Brand.
  • Fan per associazione: alcune marche si possono comportare come “fan” del creator, partecipando alla relazione in maniera autentica.
  • Giocare con l’autoironia: la collaborazione può portare a narrative autoironiche del creator, che giochino simpaticamente su debolezze e caratteristiche personali, aspetto che diverte e coinvolge il pubblico.

5. OLTRE I LIMITI

Un nuovo modo di intrattenere è quello di sperimentare sempre più in ambito creativo, cercando di creare qualcosa di nuovo. Pensando alla Dead Internet Theory (secondo cui i social media sono invasi da bot che generano automaticamente contenuti fittizi che catturino l’attenzione), si può dire che distinguersi per un creator non è affatto facile. Certo, la teoria sopracitata rappresenta un’esagerazione, ma riflette anche l’ondata di contenuti banali e poco originali che pullulano sulle piattaforme. Ecco allora che, per farsi notare, i creator devono e vogliono sorprendere il pubblico con qualcosa di inaspettato: argomenti controversi, performance estreme e così via.

Da cosa nasce la tendenza:

  • “Enshittification” di internet: spingersi all’estremo per attirare l’attenzione, visto l’eccessiva uniformità.
  • Generazione online: i nuovi influencer sono cresciuti a “pane e web”, e sanno cosa serve per distinguersi.

Cosa significa per i Brand?

Questa spinta verso l’estremo degli influencer fa sì che il pubblico si aspetti un atteggiamento giocoso e sperimentale anche da parte delle marche.

  • Abbracciare il caos: essere più “audaci” per poter emergere e distinguersi dalla mischia.
  • Puntare su nicchie estreme: collaborare con creator che si occupino di argomenti come passioni o hobby di nicchia per avere più credibilità rispetto a partnership basate sui grandi numeri.

Allora, imprenditore, avevi notato queste tendenze? Ricorda che ogni novità di settore può essere utile per la tua attività, quindi… fanne tesoro e prendi spunto per ridefinire le tue strategie aziendali!

E se non sai da dove cominciare, ti diamo un consiglio: inizia dal bottone “Voglio una consulenza” qui sotto. 😉

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